La gravidanza e la nascita di un bambino, soprattutto se è il primo, è uno dei momenti più belli ma anche più difficili non solo per la donna, ma anche per la coppia.
Il corpo cambia, ci si sente “grasse” e si vive in balia della pancia che cresce sempre più.
Le nausee, lo stare male, la rinuncia al lavoro, gli ormoni impazziti che rendono nervose. Si piange e si ride contemporaneamente. Ci si sente strane, come se non foste padrone del vostro corpo.
E lui cosa penserà? Anche per il futuro padre, la situazione è molto complessa. Mille paure e mille dubbi pervadono la mente. Ci si chiede se si sarà un bravo padre ed un bravo marito, iniziano le paure relative al momento del parto, emerge un forte senso di responsabilità relativo alla famiglia ed al suo sostentamento. Generalmente l’uomo sente che tutto l’aspetto economico e lavorativo è nelle proprie mani, mentre ci si sente impotenti riguardo l’accudimento del bambino appena nato. E’ la mamma che lo allatta e lo cura maggiormente ed il senso di inadeguatezza ed impotenza del papà spesso è molto forte.
Quante riflessioni, quanti ricordi di quando si era piccoli. Si pensa a come si è stati educati e si vorrebbero evitare gli errori fatti dai propri genitori, ma spesso, invece, ci si accorge che si è proprio uguali a loro. La paura di sbagliare è molto forte e spesso blocca ogni decisione.
In questi momenti, inoltre, tutti devono dire la loro opinione. Tutti sono pronti a criticare ogni cosa che viene fatta e tutti vogliono aiutare i neo-genitori, anche se non richiesto. Generalmente la sensazione che passa è l’obbligo di ESSERE FELICE, soprattutto per la donna. Purtroppo, però, è molto difficile essere sempre felici dopo 9 mesi di trasformazioni, dopo il parto e senza dormire la notte. Questa condizione, porta la donna a sentirsi una cattiva madre, poiché se tutti affermano che bisogna essere felice ed una donna non lo è, forse c’è qualcosa che non va. A questo punto, emergono sensi di colpa e di inadeguatezza che spesso sfociano in una depressione post-partum. Non è facile essere donna, moglie, madre e magari anche in carriera ed essere sempre con il sorriso sulle labbra. Bisogna imparare a capire che se ogni tanto ci si sente tristi non è un problema e non si è un cattivo genitore per questo motivo.
In questo periodo di cambiamenti, quindi, è importante avere qualcuno che supporti non solo la donna, ma la coppia a gestire emozioni contrastanti ed eventuali momenti difficili e se in famiglia o con gli amici non ci si sente compresi, si può chiedere un sostegno all’esterno, dove nessuno giudica o mette i voti.
Un sostegno individuale o meglio di coppia può essere una risposta a queste difficoltà.